PVI visita le Frecce Tricolori

Mar 16

PVI visita le Frecce Tricolori

1.FrecceFinalmente è arrivato il gran giorno.
Era già dall’autunno dello scorso anno che a Renato Galter, responsabile della sede PVI Torino, era venuto in mente di organizzare una visita alla base della mitica PAN, la Pattuglia Acrobatica Nazionale nota a tutti come le Frecce Tricolori.
Nel corso della prima telefonata alla sede di Rivolto (UD), le indicazioni ricevute erano state più che positive: richiamare in primavera, alla riapertura delle attività di volo, per fissare una data.
Benissimo! Ci sarebbe stato tutto il tempo di estendere la visita anche agli altri soci e di organizzare nei particolari una “gita sociale” da non dimenticare.
Verso fine febbraio, nel corso di una seconda telefonata, veniva subito proposta la data del 2 marzo che – dopo una rapida consultazione – abbiamo chiesto ed ottenuto di posticipare al 9 per consentire una minima pianificazione: sarebbero arrivati soci da tutto il nord Italia (uno addirittura da Roma!), e c’era bisogno di organizzarci per la trasferta: il pullman (non è consentito l’ingresso alla base con auto personali), l’albergo (i più venivano ma molto distante) e – dato che c’eravamo – individuare un buon locale dove andare a mangiare tutti insieme al termine della visita.
In questa breve e concitata fase di organizzazione molti soci (anche dalla Germania, vero Cesare?) hanno contribuito fornendo nomi di alberghi, ristoranti, autotrasportatori e tutto quanto era richiesto per una perfetta riuscita della giornata. Ricevuti tutti i preventivi e le varie disponibilità, nel giro di qualche giorno siamo riusciti ad organizzare una spedizione a “basso impatto economico” ma ad “altissimo impatto emotivo”.

Ecco una breve descrizione di com’è andata.

4.TuttiLa maggior parte dei soci (molti accompagnati da familiari) è arrivata a Codroipo nella giornata di domenica. Uno sparuto manipolo di eroi (chiamiamoli così!) è invece partito alle 4:30 del mattino da Milano, ed è arrivato giusto in tempo per “fare un ricongiungimento” col resto del gruppo presso l’Hotel Belvedere, distante 5 minuti dalla base.
Alle 9.00 in punto l’autobus si è fermato davanti ai cancelli della base del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico dove, sbrigate le dovute formalità, è finalmente cominciata la nostra tanto attesa visita.
Due sottufficiali dell’aeronautica del servizio Pubbliche Relazioni, molto gentili e disponibili (ma soprattutto pazienti!) ci hanno preso sotto l’ala ed hanno fatto da ciceroni per tutto l’arco della mattinata.

A nemmeno una decina di minuti dal nostro ingresso, eravamo già tutti schierati, con la pattuglia ferma in testata pista pronta per il primo dei tre/quattro allenamenti quotidiani che caratterizzano questo primo periodo di attività dopo i ritmi rallentati del periodo invernale.
Tutti noi, seppur “veterani” delle manifestazioni aeree e della PAN, avevamo gli occhi incollati sugli MB339 come se fosse stata la prima volta.
Al decollo ci siamo resi conto che gli aerei in volo erano “solo” (si fa per dire) 7, che hanno comunque provato l’intero programma che viene normalmente presentato durante un air-show. La sensazione è che questo addestramento a ranghi leggermente ridotti costituisca per i piloti un grado in più di difficoltà – se mai ce ne fosse bisogno – in quanto si trovano a volare senza alcuni punti di riferimento che normalmente hanno.

Dopo circa mezz’ora di esibizione gli aerei sono rientrati alla base ed i piloti si sono recati al debriefing, effettuato anche sulla base di filmati realizzati da terra (e chissà se anche con qualche “GoPro” a bordo?).
2.LancillottoNoi siamo stati intrattenuti a bordo pista per circa un’ora da un addetto al servizio di controllo ed allontanamento volatili.
Era noto più o meno a tutti i presenti che tra i metodi di allontanamento dei volatili – molto pericolosi in caso di ingestione nei motori – ci fosse anche la tecnica molto ecologica dei rapaci (nel nostro caso un gagliardo falco di nome Lancillotto) ma nessuno aveva mai avuto occasione di sentirsi raccontare così nei dettagli le difficoltà e le tecniche adottate per la protezione di un’area così vasta come la base aerea di Rivolto.
Al termine del racconto ed una breve esibizione in volo del rapace, siamo nuovamente saliti nel bus che ci ha portati nella zona delle officine, della palazzina comando e degli hangar.
Da qui abbiamo potuto ammirare una nuova esibizione completa della PAN, che nel frattempo aveva concluso il debriefing e si era approntata ad effettuare il secondo ciclo di prove della giornata.
Ci siamo così ritrovati per la seconda volta con i nasi all’insù, questa volta però distratti dalla presenza di un MB339 parcheggiato davanti a noi e che è stato oggetto in pochi minuti di un numero impressionante di foto da ogni angolazione.

Terminata anche questa seconda prova, gli aerei sono stati riportati negli hangar ed è venuto a salutarci uno dei piloti appena atterrato, il Capitano Vigilio Gheser (PONY 5), che con grande simpatia e disponibilità si è prestato a rispondere ad un fuoco di fila di domande da parte di tutti i soci che man mano lo hanno circondato.
Cercando in internet si trovano molte informazioni sul Capitano: insignito nel 2005 della medaglia di bronzo al Valore Aeronautico, tra il 2009 ed il 2011 ha fatto parte della missione ISAF ad Herat occupandosi della sicurezza, dell’assistenza e della ricostruzione del territorio afghano.
Insomma, se ce ne fosse stato bisogno, l’ennesima riprova che le Frecce e tutto il gruppo che le supporta hanno una marcia in più, e questo è certamente motivo di grande orgoglio per noi Italiani.

Al termine della mattinata, tutti assolutamente soddisfatti dell’esperienza vissuta, siamo ripartiti alla volta dell’albergo. Recuperate le macchine, siamo andati a farci una sana (ed economicissima – almeno rispetto agli standard milanesi) mangiata dai FRATELLI SARDELLA, e siamo poi ripartiti alla volta delle rispettive destinazioni.
Un po’ in piccolo, anche noi ricordavamo le Frecce Tricolori nella loro mitica figura della bomba: ognuno in direzioni diverse.

3.Saluto